Onde

6/14/2017


Ogni volta che sei lì
il mio cuore balza.
Non so neppure io in che direzione.
Forse inciampa, forse sviene.
Forse cerca di voltarsi,
fai tu se per arrossire o per dimenticarti.
Di bruciare brucia,
sarà la ferita, sarà l'orgoglio.
Sarà che non riesco a rassegnarmi.
Ho l'idea di te salvata da qualche parte.
La scarico nei momenti in cui ti penso
e mi sto convincendo che non ne vali la pena.
Visto, a volte, come ci si frega?
Io lo so che non sei quello che vorrei,
eppure ti voglio. Sei lì, immobile.

E' come stare seduti sulla sponda di un lago.
Butti un sassolino nell'acqua
e speri che un'onda ti colpisca.
Ma è solo l'acqua che si increspa.
Butto sassi sempre più grandi
ma al massimo mi schizzo.
Mi convinco che, comunque, ho avuto dell'acqua,
mi illudo, mi indispettisco, testarda.
Sai qual è il punto?
E' che dovrei pensare che sei solo un lago.
Io ho bisogno del mare,
delle sue onde che lambiscono la mia pelle,
del dondolio che mi culla,
dei marosi in tempesta.
Ho bisogno di essere trascinata,
di perdere lo sguardo all'orizzonte.
Ho bisogno dell'angoscia dell'infinito,
delle turbolenze oceaniche.
Sei solo uno specchio d'acqua,
un'illusione mia.
Eppure, rimango seduta sulla sponda.
C.M.

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